Cullando l’illusione di Me stesso
ho ascoltato il rumore dell’universo.
Echi lontani di risate immortali
ridicolizzano ogni certezza.
La vastità che mi sovrasta
mi getta in un tedio sublime.
Ogni coscienza è un universo:
luoghi morti.
Come passeggiando per i viali
di un cimitero, tra le lapidi vuote
di chi s’illudeva di Essere reale,
scorrendo la vita una pagina
per volta, sogno la menzogna
di Essere Me.
(di Igor Comunale)