Grande Anima

anima1Il suo nome non conosco.
Desiderio, frutto proibito,
bestemmia per i deboli,
nutrimento dei forti.

Le anime piccole sempre
invidiano la scintilla divina
che non possono raggiungere,
comprendere, bramare.

Ci chiameranno stupidi,
sognatori e immaturi,
odiando ciò che non
possono immaginare.

Ma la nostra fiamma è
potente come il fuoco
di una stella che brucia
nei gelidi spazi siderali.

Una Grande Anima non
può essere abbattuta,
perché si sostiene del
disprezzo che subisce.

Nobiltà d’animo che non
può essere compresa,
misurata, contenuta.
Sublime informe potenza.

Nello spazio dove uniamo
mente, corpo e volontà
non conosciamo altra
Morale se non la nostra.

Se il mondo è un buco nero
noi siamo pura Creazione
nella fusione di intelletto,
estensione e bramosia.

Crogiolo di fiamme, gelo e
passione, ci rincorriamo
nel folle labirinto che altri
chiamano Realtà.

(di Igor Comunale)

Albero

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Erik Brede – ‘Growing Up’

Era un albero antico
quello che sorgeva
contorto dalla terra.

Testimone del tempo,
radici profonde che
gli elementi furiosi non
poterono sradicare.

E tu accarezzavi la
corteccia nodosa
con le tue mani.

Bianca creatura silvestre.

Il tempo si ferma
in un istante eterno,
congelato per sempre.

E io ti guardo meravigliato.

E ogni cosa, soave, svanisce.

(di Igor Comunale)

Elementi della mia poetica

Ho iniziato a scrivere poesie con l’idea di trovare un veicolo per esprimere determinate immagini e pensieri nel modo più adatto. La prosa non mi sembrava utile a dare forma alle emozioni e alle visioni spesso oniriche che affollano la mia mente.
La poesia, grazie al suo particolare linguaggio, ha l’indubbio pregio di non necessitare lunghe descrizioni, o peggio spiegazioni. La poesia è immediata come la prosa non potrà mai essere. Ho deciso volutamente di non utilizzare metrica o rime studiate: penso che oggi la poesia migliore debba essere anarchica, proprio come la struttura dei nostri pensieri. Rompere le regole non è un problema nella nostra mente, dove le idee appaiono e si dipanano senza una logica da noi discernibile. A volte persino apparentemente incoerente.
Così esploro il mio inconscio, un viaggio stupefacente per me stesso per primo. Nelle mie poesie parlo poco di esperienze del mondo reale. Mi voglio concentrare maggiormente sul lato onirico e emozionale. Il mondo che appare in ciò che scrivo è solo vagamente collegato alla realtà, tutto assume una dimensione e un valore differente.
Ho spiegato anche più di quanto mi piaccia fare, quindi lascerò giudicare i miei lettori senza più intervenire in maniera così ‘didascalica’. Spero che i miei versi possano trasmettere qualcosa anche a persone che non mi conoscono. Magari non il senso inteso da me, ma ‘un senso’.

Orrore e follia con Trail of Cthulhu!

Tra i miei molti progetti gdr negli ultimi giorni ne è nato uno nuovo: giocare al ‘Trail of Cthulhu’ uscito in Italia come ‘Sulle Tracce di Cthulhu’. Di cosa si tratta? È un gioco di ruolo che cerca di ricreare le atmosfere dei racconti di scrittori come Lovecraft, Howard, Chambers, Derleth e gli altri autori di Orrore Cosmico.
Il sistema di gioco è abbastanza semplice e intuitivo, ma per una perfetta ricostruzione delle atmosfere di quelle storie è necessaria una grande collaborazione da parte dei giocatori.
Sono previsti tre tipi di approcci al gioco:
– Purista: si ricercano attivamente le atmosfere di Lovecraft. I personaggi entro la fine della storia moriranno, impazziranno oppure rimarranno sconvolti a vita dalle esperienze vissute.
– Pulp: la direzione intrapresa è quella di Howard. Gli orrori cosmici si possono combattere ed è possibile una limitata vittoria contro di essi. Benché gli dei oscuri non potranno mai essere abbattuti.
– Misto: mescola gli elementi dei due precedenti in egual misura. Si può sconfiggere l’orrore ma comunque il prezzo può essere molto alto.
L’approccio Purista è il mio preferito e credo di aver trovato i giocatori giusti. Quando si gioca ad un gdr a questo modo, il divertimento per i giocatori deve ritrovarsi nel gusto di ricreare una storia lovecraftiana. Per farlo bisogna assistere con piacere perverso alla lenta dissoluzione della sanità mentale del proprio alter ego e alla seria possibilità che questi incontri una sorte orribile.
Prossimamente vi aggiornerò sugli sviluppi, per ora sappiate che ho trovato una storia fantastica da far loro giocare pubblicata dalla casa editrice del gioco: Lovecraft incontra Hitchcock in una versione di orrore cosmico di Uccelli!