A. Sapkowski – Il Battesimo del Fuoco

Recensione NO SPOILER

Il quinto volume dell asaga di Geralt di Rivia ricomincia dove era finito Il Tempo della Guerra.
Questa volta il romanzo è molto incentrato sul personaggio dello strigo, anche se comunque veniamo a sapere qualcosa di più sul destino degli altri personaggi che già abbiamo imparato a conoscere.
Finalmente ci troviamo davanti a un vero e proprio romanzo, abbandonata la struttura episodica utilizzata in precedenza, la struttura della vicenda in questo libro viene affrontata in maniera più continuativa e meno slegata anche a livello temporale.
Trovo sublime capacità di questo autore di riuscire a far passare in secondo piano le pur presenti scene d’azione per concentrarsi sullo sviluppo dei personaggi e della loro psicologia. Presenti come sempre le difficili scelte morali e le considerazioni filosofiche che ormai contraddistinguono la saga.
Geralt viene presentato in questo romanzo come in un momento di grande crisi: lo strigo sa cosa deve fare, ma non ha idea di come farlo. Combattutto tra l’impulso di affrontare il destino da solo o farsi aiutare dagli amici e dai compagni, vecchi e nuovi, in un’impressa pericolosa più che mai.
La storia non è autoconclusiva, prosegue le vicende de Il Tempo della Guerra e introduce lo sviluppo successivo, quindi come sempre sconsiglio di affrontare la saga di Geralt di Rivia partendo da questo volume.
Il livello qualitativo di questa opera raggiunge tranquillamente quello dei primi due volumi, mentre avevo apprezzato lievemente meno Il Sangue degli Elfi e Il Tempo della Guerra.
Raccomnado questo libro così come l’intera saga: si sta delineando sempre di più come l’epopea fantasy recente più avvincente e interessante dei nostri giorni.

Voto: 9/10

Amie Kaufman & Jay Kristoff – Gemina

Recensione NO SPOILER

Prosegue la lettura di questa interessante trilogia con il secondo volume. Anche questa volta sono rimasto positivamente colpito, sicuramente il secondo libro è al livello del primo e non delude le aspettative.
Anche in questo caso ci troviamo davanti al consueto formato: documenti, trascrizioni, splendide immagini catapultano nel mondo del XXVI secolo.
Nuovi personaggi si muovono continuando a narrare le vicende cominciate con Illuminae. Ancora gli autori hanno optato per giovani protagonisti che lottano contro una crisi di proporzioni disperate, facendo fondo a tutte le loro capacità e conoscenze.
La storia verte sulle vicende di questi nuovi protagonisti con l’apparizione sporadica di personaggi già conosciuti nel primo libro della trilogia (anche se stavolta con un ruolo molto marginale).
Il libro è molto scorrevole e interressante, la vicenda cattura quasi subito sin dalle prime pagine e si sente l’impulso di continuare la lettura e scoprire dove questo viaggio possa condurre.
Ho letto 500 pagine di questo libro in una sola giornata tanta era la mia voglia di scoprirne l’epilogo.
Alcuni temi classici della fantascienza vengono riproposti creando un intreccio di trama molto intrigante.
La mia valutazione di questo titolo è estremamente positiva, molto consigliato per i lettori della fascia giovani adulti, ma comunque godibile e apprezzabile anche da un pubblico adulto.

VOTO: 9/10

R. Hobb – Assassin’s Apprentice (L’Apprendista Assassino)

Recensione NO SPOILER

Mi sono cimentato nella lettura scegliendo appositamente l’edizione in lingua originale. Penso che le traduzioni, pur di ottima qualità, tendano a snaturare lo stile di un autore.Ho scoperto Robin Hobb per caso, da tempo vedevo le sue opere in libreria, ma non mi ero mai avvicinato a questa talentuosa scrittrice.Questo libro è il primo volume della Farsight Trilogy e si concentra sulle vicende di Fitz, bastardo di origini regali. In un certo senso si tratta di un romanzo di formazione, io cui sviluppo però si mescola in modo molto interessante all’intrigo politico.La vicenda risulta molto appassionante e ci si affeziona presto al protagonista, vero narratore della storia. Il mondo fantastico in cui si muove Fitz sin da subito appare ben ideato, decisamente ‘low magic’ e molto medievale.La Hobb dimostra sin da subito un’eccezionale proprietà di linguaggio, che la pone molto al di sopra della maggior parte degli autori fantasy di oggi.Utilizza termini molto ricercati e spesso arcaici che catapultano il lettore nell’atmosfera medioevaleggiante del suo mondo, ogni paragrafo strutturato con cura e grazie al suo linguaggio evocativo.Una vera e propria rivelazione e il mio giudizio è estremamente positivo.

VOTO: 10/10

R.A. Salvatore – Charon’s Claw (L’Artiglio di Caronte)

Recensione NO SPOILER

Il terzo episodio della saga presenta molti spunti interessanti e nuovi personaggi.
Trovo molto intressante l’idea di aver intrecciato le vicende dei protagonisti a quelle di nuovi personaggi.
Drizzt e Dahlia continuano il loro viaggio con un inaspettato ritorno dal passato rivelato nel volume precedente.
Non considero questo uno spoiler: torna proprio lui, Artemis Entreri, la nemesi di Drizzt ora combatte al suo fianco contro un nemico comune.
Ho molto apprezzato in parallelo alla vicenda principale la storia di una casata drow in lotta per ascendere ai ranghi superiori. Molto convincenti gli intrecci e i tradimenti tra i membri della famiglia, una perfetta rappresentazione della contorta e corrota società degli elfi scuri.
La storia è piuttosto appassionante e coinvolgente, un sospiro di sollievo dopo il precedente episodio decisamente ‘riempitivo’.
Non c’è questo grosso sviluppo nei personaggi principali, anche se vengono approfondite le motivazioni di Entreri e la sua presenza riesce a movimentare la dinamica Drizzt/Dahlia che stava diventando piuttosto stantia.
Un po’ deludente il finale, risulta un poco affrettato, mentre il resto del libro è ben costruito e scorre bene.
A mio parere lascia un po’ troppe cose in sospeso…
Trame che spero verranno ricondotte a un soddisfacente finale nel quarto e ultimo libro della serie.


Voto: 7/10

A. Sapkowski – Il Tempo della Guerra

Recensione NO SPOILER

Quarto volume della saga di Gerart di Rivia, proseguo con la lettura di questo interessante autore che continuo a consigliare a tutti gli amanti del fantasy.
La struttura di questo libro è ancora una volta quella del romanzo. Abbandonata la struttura episodica a racconti, ancora però permangono elementi che la ricordano.
Sono distinguibili nella storia tre evidenti archi narrativi cronologicamente successivi, che slegano l’idea di questo libro dalla struttura del romanzo tradizonale.
Come al solito, ci troviamo davanti alla consueta profondità interiore dei personaggi, con i loro tromenti e le loro evoluzioni, in particolare per quanto riguarda Ciri.
Anche Geralt, in ogni caso, si ritrova ad affrontare numerosi dilemmi di natura etica e morale, ma soprattutto si scontra con i suoi sentimenti contrastanti, tra il desiderio di fare la cosa giusta e l’impulso di seguire i sentimenti.
Ho trovato molto interessante anche la tematica politica introdotta, che si presenta come molto più approfindita rispetto al romanzo precedente.
Sicuramente un romanzo che interessa e appassiona sin da subito, scritto con la consueta maestria che ci trasporta nel mondo di Geralt senza alcuna fatica.
Consigliato agli amanti della saga, ma non al lettore casuale. Senza i precedenti capitoli si perde molto interesse per a scarsa conoscienza dei personaggi che ormai non vengono più spiegati.
Una lettura piacevole e appassionante, benché personalmente sono riamasto più colpito da La Spada del Destino e da Il Guardiano degli Innocenti.

Voto: 8/10

A. Sapkowski – Il Sangue degli Elfi

Recensione NO SPOILER

Di fatto questo è il primo vero e proprio romanzo della saga di Geralt di Rivia. Il libro immerge da subito il lettore nel mondo fantastico in cui si muovono Geralt e tutti i personaggi principali della saga.
La struttura può essere definita a episodi collegati tra di loro come una serie di racconti uniti da un filo conduttore comune. Come sempre il punto di forza della saga sono i personaggi: sempre più approfonditi nella loro psicologia, in costante evoluzione.
Molto bello incontrare Ciri come vero e próprio personaggio principale, dove invece nelle storie precedenti la ritroviamo come comprimaria.
La scrittura è sempre scorrevole e molto appassionante, benché io abbia trovato questo romanzo più una sorta di preparazione agli eventi futuri che una storia con un inizio e una fine. Per questo motivo mi sento di attribuire a questo volume un voto leggermente inferiore ai precedenti: la storia c’è, le vicende si susseguono, ma nel finale lascia con un senso di incompiuto, come a voler suggerire che molto di più dovrà accadere in futuro.
Vedo questo romanzo come un’opera di preparazione ad un arco narrativo molto più ampio. Come sempre ritroviamo al centro le scelte morali di ciascun personaggio, le fedeltà divise, il senso molto forte che davanti agli eventi del mondo nessuno può dichiararsi neutrale e dovrà schierarsi, il che è un altro dei capisaldi delle opere di Sapkowski.
Il libro è sicuramente molto godibile, ma è indispensabile aver letto i volumi precedenti della saga. Tuttavia il senso di incompiuto rimane e, per un romanzo, questo rappresenta sicuramente un difetto non da poco.Ciononostante la curiosità per il proseguo della storia rimane e sono ansioso di leggere il romanzo successivo.

Voto: 8/10

Amie Kaufman & Jay Kristoff – Illuminae

Recensione NO SPOILER

Questa volta sono alle prese con la fantascienza e con una vera e propria sorpresa che davvero non mi aspettavo. Ancora una volta leggo in lingua originale inglese, anche se è disponibile anche in traduzione italiana.
Il primo libro della triologia The Illuminae Files ci catapulta in un lontano futuro, XXVI secolo, in un universo colonizzato dagli esseri umani fino alle più lontane propaggini grazie al viaggio spaziale attraverso wormhole.
Non ci troviamo davanti a un semplice romanzo, ma a una vera è propria opera che comprende non solo una storia avvincente e ricca di colpi di scena che tiene il lettore avvinto fino alle ultime pagine, ma anche una notevole parte grafica che oltre ad essere totalmente al servizio della storia, rende questo libro un piccolo gioiello di estetica da tenere in libreria e per goderne la lettura di ogni pagina.
Il tipo di narrazione è un classico della narrativa, il romanzo epistolare, ma presentato in una veste del tutto nuova e totalmente adatta al genere della fantascienza.
I personaggi sono molto interessanti, soprattutto la protagonista Kadie, ma anche gli altri tra cui AIDAN, l’intelligenza artificiale di una nave spaziale (per alcuni versi ricorda HAL di Odissea nello Spazio, ma senza ricalcarne la figura in modo da risultare una sorta di plagio).
Libro consigliatissimo per tutti gli amanti della fantascienza e in particolar modo agli adolescenti e ai giovani adulti.

VOTO: 9/10

A. Sapkowski – Il Guardiano degli Innocenti

Recensione NO SPOILER

Ancora alle prese con questo interessante autore, ho letto la seconda raccolta di racconti pubblicata, che in Italia è stata posta come prima.
Cronologicamente si pone antecedente alla Spada della Verità, dove troviamo gli incontri con alcuni personaggi ricorrenti della saga.
Nel complesso il libro nella traduzione Italiana si rivela molto scorrevole e ben scritto.
L’abilità narrativa di Sapkowski è come al solito molto elevata, con il suo sole evocativo e semplice. Non si concede molti virtuosismi o orpelli verbali, ma con poche semplici immagini a volte è in grado di evocare un mondo.
I racconti sono vagamente legati tra di loro da un filo conduttore di intermezzi, ma ognuno è indipendente e assolutamente godibile di per sé. Le storie raccontate rileggono con grande successo le favole tradizionali e le inseriscono nel mondo in cui si muove Gerald, il protagonista.
Alcune di queste storie mi hanno colpito in modo più forte, come ad esempio dove avviene il primo incontro con Yen.
Una lettura assolutamente piacevole e che non annoia mai, si viene trascinati nelle vicende di Gerald e si vivono emozioni intense nei crescendo ricchi di pathos.
Un libro assolutamente consigliato, ma personalmente consiglio di leggerlo dopo la Spada della Verità, nonostante sia un prequel del precedente volume.
Si nota l’evoluzione dello stile e del resto la pubblicazione cronologica in lingua originale era stata concepita in questo modo.

Voto: 9/10

A. Sapkowski – La Spada del Destino

Recensione NO SPOILER

La fortunata serie di videogiochi di ‘The Witcher’ prende spunto dai racconti e dai romanzi di Sapkowski, autore che ho imparato ad apprezzare.
La saga fantasy che narra le vicende di Gerard di Rivia comincia con questo volume che è stato il primo ad essere pubblicato dall’autore, ma che cronologicamente si porrebbe come secondo seguendo il procedere della storia.
Ho deciso di leggere per primo questo libro, sebbene in italiano sia uscito come secondo, per rispettare lo sviluppo originale della storia voluto dall’autore in patria.
Questo libro è una raccolta di racconti che gira attorno alle vicende di Gerard, uno Strigo, ovvero un essere umano modificato con la magia per combattere i mostri.
Senza anticipare nulla della trama dei racconti, posso iniziare col dire che sono collegati non direttamente, ma che i collegamenti sono presenti in termini di personaggi ricorrenti e di un certo senso di sviluppo della storia de personaggio.
La cosa che ritengo più interessante di questi racconti è il fatto che i temi trattati tendono ad essere piuttosto adulti, maturi. Un fantasy che si distacca da quella letteratura più di intrattenimento e che non si pone grossi dubbi morali.
Ho trovato tutti i personaggi molto ben delineati, soprattutto relativamente alla natura dei sentimenti complessi che manifestano.
Probabilmente il filo conduttore che lega tutti i racconti di questa raccolta è il destino: esso è ineluttabile o meno? Quanto di ciò che avviene nella nostra vita è un caso e quanto è voluto da una mano invisibile?
La lettura mi è piaciuta davvero molto e adesso non vedo l’ora di leggere gli altri capitoli della saga.
Mi dispiace non poterlo leggere in lingua originale… ma non so proprio il polacco!

VOTO: 9/10

R.A. Salvatore – Neverwinter

Recensione NO SPOILER

Continua la lettura della saga di Neverwinter.
Siamo al secondo volume e, purtroppo, devo ammettere che per me ha rappresentato una delusione dopo un primo libro davvero molto convincente e ricco di pathos.
La trama procede faticosamente: si incontrano numerosi punti morti e interi capitoli di combattimenti abbastanza insensati e sin troppo dettagliati. Pare che siano presenti più che altro per raggiungere la conta delle pagine richieste dalla casa editrice e non per dare uno sviluppo alla trama.
Il rapporto tra Drizzt e Dahlia è poco approfindito quando sarebbe stato possibile dargli più spessore facilmente dedicando meno spazio agli scontri.
La vicenda più interessante appare quella di Barrabus the Gray, ma decisamente non basta per risollevare un libro a tratti sin troppo noioso e ripetitivo.
Sostanzialmente la narrazione si risolleva nelle ultime cento pagine, ma non a sufficenza. Troppe aree grigie, troppe scene che appaiono come riempitivi.
Il romanzo in sostanza appare come una sorta di intermezzo che, molto probabilmente, pone le basi per alcuni eventi futuri, ma che in sostanza non riesce ad appassionare o ad interessare abbastanza da volerne conoscere ad ogni costo l’epilogo.
Il finale inconcludente e deludente lascia un senso di incompiuto e in generale dà al lettore una sensazione di ‘amaro in bocca’ difficile da mandare via.
Spero che il prossimo volume di questa saga risollevi le sorti della narrazione, che in questo secondo capitolo risulta spezzata.
Sono piuttosto dispiaciuto perchè Gauntlgrym, un libro a mio parere quasi perfetto, aveva molto alzato il livello delle mie aspettative. Purtroppo ho avvertito un crollo da parte di Salvatore che non so se ascrivere ad una mancanza di idee o a tempi troppo stretti imposti dalla casa editrice per il completamento del manoscritto.
Ripongo le mie speranze nel terzo volume e… vi farò sapere.

Voto: 6/10