A. Sapkowski – Il Tempo della Guerra

Recensione NO SPOILER

Quarto volume della saga di Gerart di Rivia, proseguo con la lettura di questo interessante autore che continuo a consigliare a tutti gli amanti del fantasy.
La struttura di questo libro è ancora una volta quella del romanzo. Abbandonata la struttura episodica a racconti, ancora però permangono elementi che la ricordano.
Sono distinguibili nella storia tre evidenti archi narrativi cronologicamente successivi, che slegano l’idea di questo libro dalla struttura del romanzo tradizonale.
Come al solito, ci troviamo davanti alla consueta profondità interiore dei personaggi, con i loro tromenti e le loro evoluzioni, in particolare per quanto riguarda Ciri.
Anche Geralt, in ogni caso, si ritrova ad affrontare numerosi dilemmi di natura etica e morale, ma soprattutto si scontra con i suoi sentimenti contrastanti, tra il desiderio di fare la cosa giusta e l’impulso di seguire i sentimenti.
Ho trovato molto interessante anche la tematica politica introdotta, che si presenta come molto più approfindita rispetto al romanzo precedente.
Sicuramente un romanzo che interessa e appassiona sin da subito, scritto con la consueta maestria che ci trasporta nel mondo di Geralt senza alcuna fatica.
Consigliato agli amanti della saga, ma non al lettore casuale. Senza i precedenti capitoli si perde molto interesse per a scarsa conoscienza dei personaggi che ormai non vengono più spiegati.
Una lettura piacevole e appassionante, benché personalmente sono riamasto più colpito da La Spada del Destino e da Il Guardiano degli Innocenti.

Voto: 8/10

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