Mi hai chiesto di dimenticare.
Mi hai chiesto di andare avanti.
Mi hai chiesto di non aspettarti.
Eppure sono ancora qui, seduto
su questa panchina di ferro battuto
a guardare l’orizzonte infuocato
sognando di te…
Ed è stupido sai, questo mio cuore
fragile e forte, che batte sempre.
E sono stupido io, che per vivere
un sogno posso dare la vita.
Cos’è la vita senza sogni?
Se è stato un sogno davvero.
Mi alzo da qui e mi incammino
lungo il sentiero… e proseguo.
In fondo ciò che vorrei è sentire
i tuoi passi dietro di me giungere
rapidi, un tocco gentile sulla spalla.
La mia strada è lunga e si estende
sterminata davanti a me verso
oscuri orizzonti di nubi minacciose.
La percorrerò, da solo o no questo
non lo so e non lo posso sapere.
I sognatori volano alto e cadono
duramente quando le loro ali si
incendiano nel sole delle illusioni.
Solo il mio cuore lo sa cosa sento
dentro di me, la verità è che si può
morire d’amore solo per scelta.
Sono pazzo, lo so, a preferire i sogni
alla realtà, lo dicono tutti, ormai.
Non so vivere diversamente.
Ma continuerò a farlo.
Pur se dovrò farlo da solo.
Dove si poserà il mio sguardo lo
deciderà la forza incostante del
mio desiderio.
(di Igor Comunale)