Ho visitato abissi
profondi nei pozzi
cerulei che mostri
al freddo mondo.
Il corpo non mostra che
una minuscola frazione
della sofferenza celata
agli occhi dell’uomo
laddove luce non giunge.
Ma dove più grande si trova
il dolore si scorge il desiderio
ardente di rivalsa e il coraggio
di chi non intende suggellare
alcun armistizio con la vita.
Sento questo quando vedo
quegli occhi splendenti e
percepisco questo e molto
altro in quella voce che, quasi
incrinata, mai si spezza.
Se l’acciaio temperato di cui
si compone l’anima potesse
avere un nome,
sarebbe il tuo.
(di Igor Comunale)