
RECENSIONE NO SPOILER
Dopo molto tempo, mi sono riavvicinato alla saga fantasy più celebre ambientata nei Forgotten Realms.
La lettura del libro è piuttosto scorrevole, anche se si evidenzia la consueta problematica di tutti i libri di Salvatore: spesso le scene di combattimento non sono semplici da visualizzare. Ho sempre letto questi libri in italiano e non so di preciso se dipenda dalla traduzione o dallo stile dell’autore.
I libri successivi a questa trilogia intendo leggerli in lingua originale e saprò dire meglio.
La storia è piuttosto interessante, non tanto per le vicende in sé, ma per l’evidente tentativo di Salvatore di andare oltre la tipica letteratura fantasy di ‘eroi che fanno cose’. Si tenta con un certo discreto successo di concentrarsi su tematiche anche molto adulte, che ai tempi della Trilogia delle Terre Perdute erano soltanto abbozzate o addirittura evitate.
Lo sviluppo psicologico di alcuni personaggi classici della saga è interessante. Non manca di introspezione e di svolte consequenziali a quanto avvenuto negli episodi precedenti.
Non giungiamo a chissà quali vette di profondità e riflessione, ma per una letteratura sostanzialmente di intrattenimento non penso nemmeno che siano pensieri banali.
Questo primo libro della trilogia Transizioni è stato per me una piacevolissima lettura. La trama non contiene nessun incredibile colpo di scena a mio parere, ma è comunque abbastanza ben costruita.
Questo libro non si pone certo come chissà quale vetta della letteratura fantasy, ma è una bella lettura con non pochi tentativi di andare oltre e approfondire alcuni temi interesanti.
Non si parla di una originalità di trama molto elevata, ma come lettura di intrattenimento lo consiglio soprattutto se si è seguito il resto della saga. Sicuramente non un libro da cui partire se siete profani delle avventure di Drizzt e compagni.
Voto: 7,5/10