
RECENSIONE NO SPOILER
Il secondo libro della trilogia Transizioni prende le mosse qualche tempo dopo il finale de Il Re degli Orchi.
Evidenzio sempre le stesse difficoltà notate in precedenza nelle
descrizioni dei combattimenti, soprattutto quando è coinvolto Drizzt,
ancora da stabilire se dovuti o meno alla traduzione.
La trama
questa volta è soprattutto focalizzata sulle vicende del Capitano
Deudermont. Drizzt e Regis compaiono spesso ma il loro ruolo è un po’
più marginale.
Ho apprezzato che Salvatore abbia dato un po’ più di
spazio a Regis in questo libro, la cui presenza nel primo era abbastanza
di contorno, con un approfondimento maggiore di questo halfling ormai
di una certa età.
Deudermont è stato ripreso con un nuovo livello di
profondità ed è molto carina la dinamica tra il Capitano e il Mago di
Bordo Robillard, con la loro contrapposizione tra idealismo e cinismo.
La storia non è improntata a vette di originalità a livello di temi
trattati, anche se trovo apprezzabile il tentativo di sviluppare un
intrigo politico con dei personaggi nuovi e anche abbastanza
interessanti.
La vicenda a tratti è un po’ prevedibile nei suoi sviluppi, ma la lettura rimane piacevole e scorrevole.
Personalmente mi è piacuto un po’ meno del primo volume, anche se ho
apprezzato il ritorno di alcuni personaggi ricorrenti della saga.
Nel complesso un libro piacevole, ma sicuramente non epocale, che si lascia leggere e regala un paio di emozioni.
Voto: 6,5/10