Vidi nel cielo notturno
una stella luminosa
che sembrava sola
e triste sospesa nel
gelido spazio siderale.
Ardeva di un fuoco
straziante lassù nel
più nero spazio così
gelido e vuoto nella
sua crudele immensità.
Dalla Terra quella stella
sembrava così lontana,
eppure a volte così vicina
che quasi mi sembrava
di poterla toccare.
Un sentimento innominabile
mi attraeva verso di essa,
ch’era distante, irraggiungibile;
il desiderio di perdermi in essa
rischiando di consumarmi.
Viaggiava nei miei pensieri
ogni giorno che il mio cuore
debole batteva sognando
la carezza incandescente
della sua fiamma lenitrice.
Varcare i neri spazi del cosmo
per raggiungerla e stringerla
era il mio segreto anelito,
trovare la pace nell’ardente
abbraccio che consuma.
Brillava e si ritraeva.
E io mi protendevo.
Ma sembrava rimanere
sempre laggiù, lontana
e irraggiungibile.
Eppure stupenda…
(di Igor Comunale)