Revelation time part VIII

Fino ad ora vi ho parlato molto di personaggi ed ambientazione. Forse oggi è il caso di spiegare meglio che cosa intendo quando parlo di dark fantasy e di fantasy horror.
Dark fantasy, per come lo interpreto io, è un tipo di fantasy che predilige le atmosfere cupe a quelle spesso sfavillanti del fantasy epico. Il mondo è un posto molto oscuro, i misteri e gli orrori si nascondono dove meno ci si aspetta. Dall’esterno la vita dei personaggi potrà anche apparire normale, ma là fuori da qualche parte… si tratta innanzitutto di trasmettere un certo senso di incombente minaccia. I confini del fantasy classico ben presto si piegano e deformano, come alcune fiabe si tramutano in inquietanti storie di paura da un momento all’altro. E’ difficile spiegare a parole un’emozione, ma provate a pensare: l’inquietudine che provate quando tornate a casa la sera tardi e udite dei passi alle vostre spalle, la paura irrazionale che sentite quando la luce salta e rimanete d’improvviso nelle tenebre, il reverenziale timore di camminare in un luogo abbandonato… Queste sono situazioni che tutti abbiamo vissuto e che possono aiutare a comprendere che cosa intendo per ambientazione dark fantasy. Insomma, il mondo è un luogo tranquillo e razionale, ma solo finché non calano le tenebre e si è soli ad affrontare la propria paura.
In quanto alla definizione di fantasy horror, lo vedo come una sintesi tra i due generi. Apparentemente sembrano molto distanti tra di loro. Il fantasy descrive quasi sempre mondi diversi dal nostro, mentre l’horror si tende ad ambientarlo in un mondo tutto sommato simile a quello reale. Ma uno dei principali anelli di congiunzione è il soprannaturale. Nel fantasy esiste la magia in una forma o nell’altra, nell’horror esistono cose che razionalmente non dovrebbero esserci. La fusione prefetta tra i due generi non è semplice: è necessario riuscire a mantenere l’elemento di meraviglia davanti all’incredibile che proviene dal fantasy e allo stesso tempo non perdere quel sentimento di orrore incombente, pronto a sconvolgere la mente umana nel senso opposto. Meraviglioso e terribile: così descriverei il fantasy horror. Peraltro, essendo un grandissimo amante delle opere di Lovecraft, potrei definire il mio genere un fantasy horror cosmico. Uso questo termine aggiuntivo per indicare una narrativa che esula dalla mera prospettiva umana per interessarsi ad un ottica più universale. In questo considero un vero maestro anche il grande Moorcock, capace di trasmettere l’immagine dell’oltre, di ciò che sfugge alle facoltà comprensive della mente dell’uomo. I misteri del cosmo sono innumerevoli e noi siamo piccoli in confronto ad esso. Piccoli ed insignificanti nello schema più grande delle cose. Ma un ruolo nello spettacolo lo abbiamo, nonostante sia ingannevole pensare che esso sia sotto il nostro controllo.
Con queste inquietanti considerazioni, vi lascio. Magari non spegnete la luce questa notte. E’ tutto normale, ma sapete… per sicurezza…

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